Alessandro Cucinotta: Borghi a “Belve”? Avrei qualcosa da obiettare
La televisione negli ultimi temi non ha dato prova di grandi cambiamenti. Eppure ci sono programmi come “Belve”, condotto da Francesca Fagnani, che spopolano nella loro semplicità. Sono interviste, in fondo. Cosa rende questo un fenomeno? Ne parliamo con Alessandro Cucinotta, conduttore siciliano, un po’ cabarettista un po’ cantante, che non sempre è d’accordo con la Fagnani. E stronca senza pietà l’intervista nel noto programma di Rai2 di Alessandro Borghi.
Cucinotta, le piace Francesca Fagnani?
La trovo a dir poco geniale! Non l’ho subito apprezzata, poiché non avevo avuto modo e il format da lei condotto. Dopo averlo studiato per bene, posso affermare che è diventato fonte di ispirazione
Faccia un appello perché inviti anche il suo “original”, Francesco Gabbani.
“Cara Fagnani, hai intervistato tanti personaggi importanti ma anche qualche fenomeno da baraccone. Credo sia la volta di invitare uno che le scimmie le fa ballare, e c’è molto di più”.
Al di là dell’ironia, perché ha successo “Belve”, che cosa colpisce il pubblico. Le domande talvolta scomode o come le pone la stessa giornalista-conduttrice?
Credo sia un mix di entrambe le cose: la gente ama curiosare, criticare ma soprattutto provocare e lei riesce con i giusti modi ad essere elegantemente scomoda.
Lei saprebbe affrontarla un’intervista del genere?
Direi di si almeno lo spero. Alla luce del fatto che anch’io negli spettacoli (approfittando dei momenti di intrattenimento) di tanto in tanto gioco ad essere una piccola Belva.
Perfetto allora cominciamo: che belva si sente, e qual è una bella belvata che ha fatto nella sua vita?
La belva che mi rappresenta di più è la tigre! Sono coraggioso e molto sicuro di me, e estremamente competitivo! Non mi tiro mai indietro di fronte a una sfida, anzi! Do sempre il massimo pur di vincere. Ma detesto i nemici scorretti. Infatti una volta scoprii un “nemico” che si comportò molto scorrettamente e lo feci cadere in una trappola ben studiata.
Sempre dalla Fagnani, attori del calibro di Ilenia Pastorelli e Alessandro Borghi hanno raccontato che il successo arriva per caso. E’ d’accordo con loro?
Il successo può arrivare per caso, ma il caso non è mai fine a se stesso. La fortuna aiuta gli audaci, ma spesso ci vuole il fattore C.
Addirittura Borghi ha parlato di un cerchio magico, impenetrabile. In pratica, lavorano sempre gli stessi. Dica la verità, non è una fotografia incoraggiante. Secondo lei ha fatto bene a parlarne in tv?
Non è incoraggiante per nulla, anzi! Destabilizza chi (come me) vuole affacciarsi al mondo dello showbiz. Per me non è sicuramente una cosa bella da dire, anche se prendo atto che si tratta dell’amara verità.
Se dovesse lei fare un programma tv, che cosa si inventerebbe?
Con questa domanda rischiamo uno spoiler. Posso solamente dire che metterei i seguenti ingredienti: emozioni, tempi moderni e un pizzico di passato.